L'altroieri, il 2, sono scadute le 40 settimane. Attraversiamo tutti gli umori e tutti gli stadi di calore emotivo: estatici, preoccupati, meditabondi, disorientati, inteneriti, vogliosi di solitudine per ritrovare un po' se stessi, desiderosi di scherzarci su assieme ecc ecc. In tutto ciò il fratellino che non va al nido perché è chiuso per 2 settimane e ha energia da vendere (nido privato, vero, ma non era un servizio?!) ma ce la godiamo alla grande, coccole nel lettone, ore di giochi, tempo per la lettura e l'ascolto di parole inventate, per ballare, per travestirsi. Quante cose ci perdiamo a vederci così poco! Benedette vacanze, dopotutto.
Stamattina mi sono sentita meglio di altri giorni e ho insistito per fare due passi in città. Ci siamo arrivati alle 11.15, il tempo di inseguire i piccioni, di attraversare qualche piazza sgranocchiando biscotti secchi, di assaporare una delle poche uscite dopo gli oltre 10 giorni di malattia dentro casa.
La pancia mi rallentava, ma non si irrigidiva, me la sono proprio goduta.
Oggi ho pensato che Anita mi sta in realtà regalando questi giorni in più. Ho corso tanto negli ultimi tre anni e non sempre per cose belle (un giorno racconterò come e perché) e questa gravidanza lavorativa fino all'ottavo mese è stata tanto stancante.
La data saltata, il benessere di questa giornata, la prospettiva di una bella dormita stanotte, stanca perché finalmente mi sono data una mossa... sono giorni in più. Ricarico le pile dell'energia positiva e la mia piccola arriva con una mamma più serena, Giovanni si gode il mio sorriso, io mi sento in equilibrio. Quindi va bene così.
Chiudo ancora senza foto, ultimamente fatico a riordinarle.
A presto, chissà.
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