lunedì 31 ottobre 2011

PS mamma normale - censura film Comencini

Leggo che è stato ritirato il divieto ai minori di 14 anni per il film della Comencini. (Italia, il paese del tira e molla...).

giovedì 27 ottobre 2011

Una madre normale. Normale?

Stamattina scorrendo al solito velocemente il sito di Repubblica ho trovato una notizia relativa alla censura del nuovo film di Cristina Comencini "Quando la notte". Nelle settimane scorse ne avevo letto qualche presentazione e recensione. Parla di una maternità come altre, con momenti meno facili, la stanchezza, i dubbi sulla coppia, la difficile relazione con gli altri, dopo che sei diventata madre. Poi la regista ne da una sua lettura, condivisibile o meno.
Non ho visto il film e non mi pronuncio sulla qualità dell'opera, ma mi ha stupito la giustificazione della VII Commissione del Ministero del Beni Culturali: "La violenza della madre sul suo bambino è inquietante perchè trattasi di una madre normale che, spinta dallo stress, diventa violenta verso il figlio pur non volendolo -dice la motivazione- Si ritiene che il vuoto della volontà di una madre normale ingenera inquietudine nei minori di anni 14".

La violenza della madre nei confronti del figlio. Almeno il pensiero violento. Credo sfiori tutte le donne che si devono arrangiare con i figli. Hai una gran rabbia verso la situazione di tensione pazzesca e su chi ti viene da sfogarla, con pensieri o azioni? Sul piccolo responsabile della situazione. Poi che una donna lo faccia è un passo ulteriore. Ma la pulsione è forte, è umana.
Negarlo è ipocrita ma soprattutto dimostra ignoranza - ancora una volta - della intensa esperienza femminile della maternità. Un bambino di pochi mesi che piange a dirotto e non sa dirti perché, uno appena più grande che magari non mangia e si indispettisce perché lavori troppo e non stai con lui e via così, piccoli esseri che ci amano ma che sanno anche farci toccare incredibili livelli di irritazione. Su di loro riversiamo tutto il nostro amore, ma dobbiamo infilarli tra le 24 ore quotidiana, spesso tra il lavoro, la realtà di coppia (quando sopravvive), i consigli altrui, le aspettative sulla situazione, le speranze personali. Sepolte.


Non è facile. Ma è normale. Parola di molte amiche, direi tutte quelle con cui ne ho parlato. Parlarne serve, io l'ho fatto anche preventivamente, chiedendo, raccontando, ascoltando.
Poi passa. Lo stress fortissimo del momento è diluito nelle parole, nelle ore che passano, nello sguardo del tuo bambino sereno. A volte basta poco per allentare una corda tesissima.
Quindi questa è una mamma normale.
Spero di riuscire a vedere il film. E magari aggiungere un commento.
Intanto segnalo anche quello di Loredana Lipperini, nel suo blog.

immagine rubata qui

Se questo fosse l’ultimo giorno della mia vita, farei proprio (...)/2

... certo che tre settimane per tornare a scrivere sono molte.

Ma ne sono capitate parecchie. Innazitutto ho una super-panciona, che mi affatica ma che temo affatichi più la piccola passeggera che ci si agita dentro, perchè io non mi risparmio in corse, piegamenti, prove di resistenza allo stress e alla stanchezza. E poi tra carte per la maternità, il piccolo con tosse, raffreddore, tosse ma - attenzione - energia da vendere..., zii anziani che se ne vanno improvvisamente, piogge torrenziali che hanno allagato mezza Italia i giorni sono volati! E nonostante avessi voglia di appuntare brevi pensieri e qualche segnalazione non ce l'ho fatta.

Chiudo almeno quanto iniziato accennando alla vita e al "lascito" di Jobs.
Non uso il Mac, anzi, sono pure un pò imbranata quando ci provo. Ma quel che mi ha colpito leggendo, in passato, qualche stralcio di intervista e quel che, sicuramente, mi ha dato il la è stato ascoltare finalmente il discorso pronunciato davanti agli studenti dell'università di Stanford, quello in cui dice "Siate affamati, siate folli". Ascoltare parole simili - come in altre occasioni e per altre voci - ha toccato corde profonde. La resistenza all'appiattimento, credo, si coltiva con gli stimoli, con l'incontro con persone originali (ognuno ha un pizzico di originale dentro se) e idee diverse dalle proprie. Poi ci sono i geni, quelli che si spingono oltre e per alcuni diventano vati. Io non idolatro nessuno, anche perchè penso che anche il più grande degli uomini abbia in se debolezze, ma fare tesoro della sua esperienza e lezione si, e farla suonare dentro me.
Jobs mi ha ricordato che voglio mordere la vita, affamata, golosa. E' una cosa che cerco di ricordare ogni giorno, ma vengo spesso travolta da... tutto. Ricordare certe parole fa bene.

Grazie a tutti quelli che non si limitano a vivere in un certo modo, ma provano a raccontarlo. E' un dono generoso.

venerdì 7 ottobre 2011

«Se questo fosse l’ultimo giorno della mia vita, farei proprio quello che sto per fare oggi?»


Sempre troppo al volo, ma non voglio mancare e il perché lo spiegherò appena avrò un attimo di tempo (?), linko il post del blog di Giovanna Cosenza perchè in poche righe riassume quel che Steve Jobs, inventore della Apple, ma soprattutto di un modo di pensare, e fare, ha avuto.
«Se questo fosse l’ultimo giorno della mia vita, farei proprio quello che sto per fare oggi?», io me lo chiedo da un pò. Risposta un pò lunga, forse, ma ci tornerò su.
PS e io non sono una patita del Mac ciao!

mercoledì 5 ottobre 2011

Pimpa e pancakes

Vorrei scrivere mille cose, ma il tempo stringe, c'è molto lavoro (finalmente!) e le energie sono al limite. A casa corse, a lavoro corse, per strada il traffico (ma soprattutto tanti km!). Devo ritagliare o tagliare continuamente aspetattive, progetti e pensieri. Va così.
Stamattina mio figlio è venuto nel nostro letto verso le 5.15, chissà, un sogno, o somiglia alla sua mamma, che dormiva sempre come un pò di cervello in veglia. Speriamo di no...
Lui si è addormentato come un angelo (non prima di avere ascoltato una storia della "pippa" che sarebbe la Pimpa, di Altan) e io dopo mezz'ora mi sono rassegnata ed alzata. Sonno spezzato.
Allora, per non disperarmi, ho preparato i pancackes, con questa ricetta e grandi soddisfazioni. E' uno dei primi blog che ho iniziato a leggere, uno di quelli a cui sono più affezionata.
E ora il tempo è finito. A presto!