martedì 20 marzo 2012

Gnam, crocchette di miglio

Eh eh, ora che sono davanti allo schermo e ho cliccato "nuovo post" Anita ha deciso che la nanna è finita. No problem, il tempo di fare copia e incolla di un pezzo della mail scritta a Giulia (Giu se ti vengono bene lasciami due righe :), che ha assaggiato le crocchette di miglio e me ne ha chiesto la ricetta e saluto.

Direttamente dal ristorante vegetariano Luna Nuova, con qualche mia considerazione dopo averla preparata più di una volta.

400 g miglio
2 cipolle
8 carote
3 zucchine (o in inverno mezzo cavolo cappuccio)
olio e sale
rosmarino tritato fine
alloro
tamari

Premetto che ne vengono parecchie, consiglio di iniziare con metà dose di tutti gli ingredienti, a meno che in famiglia non siate in 8.
Soffriggere la cipolla in poco olio, con l'alloro, versarvi le carote tagliate a rondelle/pezzi piccoli, e dopo 10 minuti le zucchine e il rosmarino.
Io uso varie verdure a seconda di ciò che ho in casa, basta non spappolarle e non fare assorbire loro troppa acqua. Cuocere il tutto salando alla fine. Poi frullare e unire al miglio, correggere con sale e tamari.
Il miglio è stato sciacquato e poi scaldato in una pentola con un cucchiaio d'olio, poi coperto con acqua calda o brodo caldo per 2 dita e fatto cuocere per circa 15/20 minuti fino a che non si asciuga l'acqua.
Fare delle palline (io uso le ciotoline bagnate d'acqua), infornarle dopo averle cosparse di pangrattato, per 20 minuti a 200°. Il segreto, letto chissà dove e che ora applico sempre, è mescolare al composto di miglio e verdure un paio di cucchiai di farina bianca setacciata, che crea un po' di colla, con l'amido, e rende più facile dare la forma alle crocchette.
Servirle con la salsina di yogurt, di cui non ho la ricetta ma è giallina, credo abbia un pò di circuma.
Squisite squisitissime, facili e sane.
Le ho preparate un paio di settimane fa con un avanzo di piselli e finocchio a cubetti. No foto ma ve le consiglio.

Mentre scrivevo altre cose al pc ho gustato pescando dalla ciotola le polpettine di spinaci e tofu preparate domenica (ricetta a breve), mi sa che ora riordino e faccio una passeggiata sull'argine con la pupetta, tanto oggi siamo sole solette fino a quando non torna il piccolo unno, alle 16. Finalmente possiamo uscire con giacche e sciarpe più leggere e stare al sole a farci scaldare le guance. Ciao!

giovedì 15 marzo 2012

In questo momento

Ho tenuto diari per anni, in adolescenza, poi non ce l'ho fatta più, a raccontare me stessa. Qualcosa era cambiato.
Ma quelli a venire sono stati gli anni in cui finalmente ho tirato fuori quel che ero, che sono, che vorrei essere (non dico d'esserci riuscita ma ho intrapreso il cammino!).
Scrivere era però ora mi sembrava uno sforzo quasi di violenza, che mi sono imposta per poco. Non riuscivo a condensare ciò che provavo nelle parole, la vita mi scorreva attorno troppo veloce, dopo anni di osservazione "da fuori" (Daniela, amica persa per strada, una volta ha detto che io mi esprimevo "in terza persona", descrizione molto azzeccata).
Non so cosa sia cambiato ora, certamente i figli sono un buon modo per dare il ritmo, per me sono stati una cura disintossicante. Giovanni mi ha riportata alla base, all'ascolto delle mie necessità, a seguire quel che meglio mi rappresenta, in ogni ambito, emozioni scelte percorsi legami...
Forse per questo riesco a scrivere un po' in questo blog aperto più per curiosità che per altro. Mi dispiace avere poco tempo per farlo, pochissimo, la giornata scorre 7 - 22 (più poppate notturne) senza sosta. E lascio anche qualche riga in un diario di carta, come ai vecchi tempi.

In questo momento: ri-mamma da poco più di due mesi, ri-disoccupata da poco più di uno (scaduto il tempo determinato, Monti come fai a dire che l'indeterminato è noioso? lo sarà per chi può scegliere...), in cerca di una micro-casa meno micro di quella in cui stiamo (senza un'idea di come pagarla ma da qualcosa partiremo), quasi completamente dedicata nell'ordine: ai bambini, alla gestione della casa, alla famiglia in generale, al marito, a me al mio presente e al mio futuro se avanza tempo.
Ma felice, pur con tutti i problemi di salute, di soldi, di futuro sono felice. Perché ora partecipo alla mia vita, non rimango a guardare le cose da fuori.
Quest'anno sono 39, a settembre. Dicono che io non li dimostri e credo un po' sia vero, ma me li sento, pesanti. Ma è una pesantezza dolce, di esperienza e passione, molti errori e ferite, ma mia e non me la toglierà mai nessuno.
Solo una cosa rimpiango un po'dell'infanzia: la fiducia immensa nel futuro.

Lascio una foto di me, bimba di 5 anni credo, con mio fratello. Ai piedi le scarpe ortopediche, i riccioli ribelli, la fierezza davanti al fotografo.
In questo modo partecipo anche al Rovinarsi crescendo Day






Ciao e buona vita!

giovedì 8 marzo 2012

Ma che la Festa cominci davvero... : commento.

Ieri sera ero troppo di fretta ma volevo essere sicura che chi passava nel mio blog oggi (a proposito, c'è qualcuno?) avrebbe trovato qualcosa per l'8 marzo.
Non per la festa in sè, che è un pretesto, perché il valore della donna vale tutto l'anno, ovvio, ma perché se data ci deve essere che non scorra senza un commento, che sia da stimolo all'ennesima riflessione.

Innazitutto riporto il testo del post citato, per vari link rimando al blog.

Sarebbe bello che per questo Ottomarzo le cose andassero un po’ diversamente. Che per una volta non toccasse alle donne elencare di tutti i guai causati a questo Paese da un’irriducibile “questione maschile”: il monopolio, come lo chiama Chiara Saraceno, dei posti di potere, l’applicazione di cospicue quote non scritte (tra l’85 e il cento per cento) a favore degli uomini.
Sarebbe interessante che stavolta fossero i nostri colleghi giornalisti, opinionisti e blogger, a dire I care.
A scrivere: la violenza e il femminicidio sono un mio problema, e rivelano l’incapacità della sessualità maschile di liberarsi dalla tentazione del dominio.
Come posta un lettore, Claudio Losio, sul blog Il corpo delle donne, commentando la vicenda della ragazza stuprata da un militare a L’Aquila, «il quadro che ne esce ci riporta indietro di 30 anni, al documentario di Tina Lagostena Bassi sul processo per stupro. La giovane studentessa dell’Aquila è nostra figlia, dobbiamo trovare il modo di sostenerla e proteggerla».

I care: è un mio problema di uomo lo sfruttamento commerciale e mediatico della bellezza femminile, che indebolisce le donne inchiodandole a stereotipi umilianti.
È un mio problema che l’agenda politica e quella economica siano decise quasi esclusivamente da vecchi maschi che bloccano qualunque innovazione per il loro vantaggio personale.
È un mio problema la mancanza di welfare e di servizi, freno all’occupazione femminile e allo sviluppo.
È un mio problema l’eccesso maschile che sta danneggiando tutti, donne e uomini. E serve anche il mio impegno perché le cose cambino.
Sarebbe bello.

(...)

Postato in contemporanea da – Contemporaneously posted from:
Giovanna Cosenza, Femminile plurale, Ingenere, Ipaziaevviva, Marina Terragni, Lorella Zanardo.

Fine citazione.


Vero, sarebbe bello che per una volta la prima parola fosse maschile, e poi la seconda e la terza... Che non fosse necessario passare sempre sopra a tanti piccoli segnali di disattenzione, quando non di sopraffazione.

Ora che ho avuto una figlia, ma anche prima, che la prospettiva era di educare un maschio, mi sono chiesta qualche volta come farò, tra gli altri insegnamenti, a trasmettere loro la giusta misura della presenza femminile, la consapevolezza che i generi sono due ma per la terra siamo tutti uguali, che pari dignità significa che c'è posto tanto per me quanto per te e che le opportunità devono essere con-divise. A Giovanni vorrei fare capire che avrà di fronte un essere come lui e al tempo stesso diverso, a cui offrire il massimo rispetto, a partire dalle donne di casa. Ad Anita vorrei insegnare l'amore per se stessa come pietra di paragone per tutto: io l'ho imparato molto tardi e ho combinato qualche guaio per non averlo capito prima. E' proprio necessario avere coscienza del proprio valore e dei propri obiettivi per agire al meglio e realizzare se stesse.
Come fare? Non ne ho assolutamente idea. So solo che è ciò che ora credo giusto, quindi ci proverò.
Stamattina una cara amica, che sto scoprendo pian piano, nonostante la conosca da più di vent'anni, mi ha inviato questo messaggio sms:
"Vorrei che le donne avessero potere non sugli uomini, ma su loro stesse", Mary Wollestonecraft.
Leggendolo mi è tornata in mente la sensazione mille volte provata di sbandamento, di non avere punti di riferimento scelti da me, ma solo appresi dall'esterno. Ecco, vorrei che mia figlia e molte altre donne non dovessero provarla mai e che sapessero invece fare leva sulle proprie immense risorse.

E allora: Auguri a tutte le donne!

mercoledì 7 marzo 2012

Ma che la Festa cominci davvero...

Mi prendo in anticipo per la data di domani e linko a questo post di Loredana Lipperini nel suo blog, (ma non solo).

A domani, spero