Buongiorno, ben ritrovate e ritrovati, miei sparuti lettori.
Negli ultimi mesi molte cose hanno riempito la mia vita.
Ho ad esempio compiuto 40 anni Eh si, la fatidica meta.
Non che li cercassi, ma dopo i trenta ho capito che prima o poi ci sarei arrivata e non so dire perché ma la sensazione è che la cosa sia avvenuta velocemente. In mezzo c'è l'incontro con quello che è poi diventato il mio compagno di vita (in questo periodo, 10 anni fa), mille impegni e piccole sfide, anche lavorative, che hanno riempito i miei inverni lavorativi e non, la nascita di Giovanni, l'incidente e l'anno che è seguito, il matrimonio, l'arrivo di Anita, la ricerca della casa di cui poco ho scritto ma che ha preso un anno di energie e poi la ristrutturazione, che oltre alle energie ha rubato anche un po' di sogni, causa amici che si rivelano poco amici e mariti che vanno in grande crisi e si rivelano mariti in rodaggio.
Ora, che il trasloco è fatto - pur con molte scatole ancora in giro, e che gli equilibri e i legami sono in via di essere ristabiliti (quasi tutti, certe ferite sono ancora aperte e dolorose, ma sono utili pure quelle) e da un paio di mesi abbiamo dato una svolta, mi vien da dire che forse tanto veloci, questo anni, non lo sono stati. Il tempo non scorre a nostro piacimento, ma magari la mia percezione di velocità è legata ai miei ritmi, spesso forsennati anche quando dovrei o potrei rallentare. Ad esempio quando sono con i piccoli, che reclamano spesso "Tempo mamma, gioca con me" e io a rincorrere lavatrici, pentole e progetti fuori casa. Ho riflettuto molto e mi sono accorta che sono tale e quale mia madre, che mai avevo un momento per fermarsi con me, nè a parlare "Chiacchiere inutili!" nè, - orrore - a fare due passi e a perder tempo. E sono venuta su con una specie di ansia da mancanza di tempo (e di parole e abbracci e ascolto) che, pur riconoscendola come sbagliata, ho fatta mia. L'impegno dei prossimi mesi/anni è di lavorarci, di capire cosa va a stuzzicare delle mie incertezze l'idea di non finire le cose, di non dare importanza alle relazioni, ma sempre agli obiettivi, ai compiti da svolgere.
E di cose da scrivere ne avrei sempre tante, mi manca farlo. Ma quando mi vengono in mente non sono davanti al computer e quando ci sono ho troppo da fare, soprattutto a cercare lavoro, la mia ossessione, questa si.
Sarà che la laurea in lettere, dovevo capirlo, porta solo all'insegnamento, anche se con alterne sfortune nel nostro paese. Sarà che ho fatto i miei stage e le mie prove e la mia valanga di volontariato dall'età di 16 anni e posso dire che non devo dimostrare nulla a nessuno. Ma quando, come ieri, mi offrono un full-time ore 9 - 18 a 3.10 € l'ora, telefonista in rivista patinata, una parte di me ruggisce! Mi dico "Si, vai, almeno esci di casa e magari ne viene fuori qualcosa", ma poi aggiungo "Non posso cedere a un'offerta così umiliante, è sfruttamento e prendere poco per poco, tanto vale godermi figli e famiglia". Non so che fare, ma sono sempre più annichilita di fronte a una situazione paradossale, che sembra finta, un film pieno di errori e brutture. E invece è tutto vero e con me sono nella stessa situazione milioni di italiani!
E poi leggo di fantastiche mamme che scelgono di non lavorare e mi dico che a me è sfuggito qualcosa. A parte che dei soldi abbiamo bisogno, ma a me piace, io voglio fare qualcosa, mi piace uscire, fare, imparare, confrontarmi. Ma a ritmi umani (mammeschi dovrei scrivere, categoria sconosciuta a chi non ha prole) e retribuita decentemente.
A proposito di trovarsi nelle situazioni e di come si percepiscono e si attraversano, stamattina sono andata a leggermi l'ultimo post dell'ottima Estrellazul, che mi ha ancora una volta fatta sentire tanto partecipe dei suoi pensieri. Lo segnalo come ulteriore riflessione alle mie parole.
Chiudo con i miei piccoli, le mie gioie.
La casa nuova li ha gasati tantissimi, più spazio, più movimento, più cose da inventare. Noi siamo stati tanto presi dal trasloco e dal riordino e li abbiamo piazzati ora qua e ora là, e se ci penso hanno mantenuto un umore anche buono. Giovanni forse, ce la sta facendo un po' pagare. Tanta irritazione e urla, ma accanto a grandi abbracci e sorrisi e progetti per la sua camera, la sua casa, il suo giardino ecc. Ma si sta facendo amici e ci stiamo inserendo nelle attività del quartiere e se piano piano acquistiamo un po' di stabilità anche noi sono certa che tornerà sereno come è sempre stato, il mio piccolo sole.
Chiudo con un pensiero. Ho un'invidia grande per chi scrive spesso bei post su blog curati e piacevoli. Invidio perché vorrei farlo anch'io, ma non so dove trovano il tempo per farlo. Eppure hanno uno o due bambini, c'è chi ne ha tre! Magari qualcuna lavora pure. Io sono una veloce e piena di idee, ma il tempo per redarre un post, rileggerlo, inserirlo, corredarlo di foto ecc. non sono 10 minuti. Quindi invidio (senza tensione, un'invidia piccolina e tonta) e continuo a chiedermi. Aggiungo che mi sono anche un po' rotta di leggere tanti diari felici on-line, ma me lo dico e poi ci ricasco, perché in mezzo a tante chiacchiere c'è sempre l'idea interessante, il racconto da non perdere. Forse dovrei filtare meno e scrivere al volo quel che mi passa per la testa. Forse, forse tante cose...
Lascio un saluto e preparo la colazione per tutti. Oggi stiamo in famiglia, tutti e quattro assieme senza fare cose in casa, la prima volta da quando siamo qui.
Un bacio.
Strano che un post così non abbia neanche un commento, quindi voglio essere il primo a commentarlo.
RispondiEliminaMi ha colpito molto soprattutto la seconda parte del post, e devo dire che mi trovi pienamente d'accordo. Leggo vari blog e la cosa che mi pesa spesso è questo raccontare sempre le cose in maniera idilliaca. Ma possibile che nessuno ha problemi? Io non ci credo e spesso penso che la rete da questo punto di vista non aiuta a scoprire le persone fino in fondo. Però come dici tu, leggo comunque queste cose e poi ci rifletto e mi sale un senso che non è invidia, ma di voler capire come si posso fare certe cose, come magari tante persone sono fortunate e non se ne rendono conto.
Continuerò a leggere i tuoi post molto interessanti.
Saulti.
Daniele
Buona nuova vita a casa nuova e buoni 40 anni, anche se in ritardo!
RispondiEliminaSi gestire tutto è una baraonda coi bimbi piccoli, ma a riguardare indietro come sarebbe stata la nostra vita senza? Non riesco neppure a immaginarmela!